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Lo so, lo so, il web è pieno di articoli, manuali, consigli e qualsivoglia sul mondo del Personal Branding, c’è chi lo vuole tecnico, chi lo vuole spiritoso e chi lo vuole a tempo. Se si fa una semplice ricerca su Google ci sono pagine e pagine di articoli che dicono un poco tutto ed il contrario di tutto su questo argomento e credo, che in parte, la colpa sia da imputare al prefisso personal. Essendo una cosa personale ognuno la interpreta alla sua maniera, declinandola secondo i suoi usi e cercando di farla aderire alla propria persona. Ecco che quindi anche io, da buon taverniere, ho pensato di darvi la mia personalissima ricetta di Personal Branding

Personal Branding per essere attuali e possibilmente rilevanti

Una delle regole che secondo me sono valide quando si parla di Personal Branding è la cura nel raccontare se stessi, raccontare le proprie capacità e perché no alle volte, con doverosa attenzione, raccontare anche dei propri successi. Quando ci esponiamo al pubblico giudizio dobbiamo però anche essere pronti ad eventuali critiche che ci verranno mosse e capire se esse sono uno sprono per fare meglio, ed in tal caso potremmo analizzarle e discuterle con il soggetto che ha mosso la critica, oppure sono solo critiche sterili che lasciano il tempo che trovano e spesso non sono mai foriere di interesse anche se discusse.

Una delle parti più difficili di ogni processo di Personal Branding è la commistione tra le attività sociali naturali, ovvero quelle di vita vissuta e quelle invece volte a migliorare l’immagine di noi e quindi più prettamente votate al nostro business. Molti tendono a scindere le due realtà sdoppiandosi in un certo qual modo presentando al pubblico solo un lato, quello più prettamente professionale, nascondendo il più delle volte fatti ed attività della propria vita privata. Io personalmente considero questo genere di atteggiamento poco produttivo, sono personalmente dell’idea che bisogna concedere al pubblico una visione più ampia della nostra vita e permettergli di avere una valutazione che comprenda più elementi possibili. Credo inoltre che elementi di vita privata, se giustamente inseriti, possano rafforzare il messaggio che vogliamo trasmettere dando un senso di autenticità alla nostra figura. La stessa autenticità è per me una delle chiavi per avere un Personal Branding di successo.

Mantieni sempre aggiornati i social su cui sei più attivo, inserisci tutte le informazioni ed aggiornali costantemente con nuove attività, pubblicazioni, eventi e quant’altro. Fai in maniera che le persone vedano il tuo percorso lavorativo e possano così comprendere quali attività ti sono consone e quali invece non sono nel tuo portfolio. Può sembrare una banalità, ma aggiornare la foto profilo di Facebook, la copertina di twitter sono tutti piccolo trucchi per riportare l’attenzione verso di se e raccontare una storia, la tua storia.

Ricorda, non puoi emergere se stai chiuso 24 ore al giorno nel tuo stanzino, quindi esci a conoscere gente e fai rete. Molti credono che investire una giornata in un evento sia problematico perché perdono ore di lavoro e si trovano a dover rincorrere i ritardi. La teoria vuole che se vado ad un evento perdo delle ore, questo è vero, ma qual è il ritorno di aver conosciuto nuove persone, discusso ed interagito con loro? Qual è il valore di aver incontrato nuovi possibili clienti con cui poter dialogare ed aprire una possibile fornitura dei nostri servizi?  Non dico di andare a tutti gli eventi del settore, quello sì che sarebbe altamente gravoso, dico però che bisogna saper scegliere, puntare su di alcuni eventi e concentrare le nostre energie per espandere la nostra influenza.

Fare Personal Branding significa saper quindi pianificare in tempi e modi la propria visibilità allargando progressivamente il nostro campo di conoscenza. A tal proposito vorrei citare un pezzo di un articolo scritto dall’amico Riccardo Scandellari (il link al documento completo lo puoi trovare qui) cito:

“Negli ultimi due anni ho imparato che un’attività giornaliera porta un flusso costante di contatti interessati e ho maturato un metodo di distribuzione quotidiana delle attività sui miei account, un’attività tarata sugli impegni e sulle scadenze lavorative della mia azienda. Trovare gli spazi giusti e i momenti per la cura della vostra presenza digitale è come un abito di sartoria fatto sulla vostra misura e non un modello replicabile. Cucitevi addosso questo metodo, perfezionandolo ogni giorno e alla fine troverete il giusto equilibrio tra tempo e promozione personale. Fatto sulla vostra misura e non un modello replicabile. Cucitevi addosso questo metodo, perfezionandolo ogni giorno e alla fine troverete il giusto equilibrio tra tempo e promozione personale.”

Riassumendo

Fare Personal Branding significa investire del tempo nella cura della propria identità digitale di modo che possa emergere una figura che al suo interno abbia tutte le competenze che vogliamo rendere pubbliche e che dia un’immagine la più autentica possibile. Unire alcuni elementi della nostra vita privata, con elementi di business a mio avviso aiuta ad andare verso questa direzione. Se volete intraprendere un percorso di Personal Branding cercate di gestirvi modi e tempi, cercate di uscire dalle vostre mura e confort per mescolarvi tra la gente, stringere mani. Questa è la mia visione del Personal Branding, questo è quello che faccio io, ma ora è venuto il tuo turno di raccontarmi il tuo modo, le tue idee. Fammele sapere qui sotto nei commenti oppure attraverso i social

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Giancattini

Sono un Comunity Manager e Social Media Manager per aziende, enti, organizzazioni e professionisti. Organizzo e gestisco strategie di comunicazione & marketinge piani di Brand identity.

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